23 Settembre 2025

New York: il Terra Sancta Museum approda alla Frick Collection! 

di JEANNE AMIGUES

A partire dal 1° ottobre 2025, la Frick Collection ospiterà la mostra “To the Holy Sepulcher: treasures from the Terra Sancta Museum”. Pietra miliare del progetto: Xavier Salomon, vicedirettore e conservatore capo di uno dei più prestigiosi musei newyorkesi dedicati all’arte europea. Abbiamo avuto l’onore di incontrarlo a Gerusalemme durante una delle sue visite preparatorie alla mostra.  

Xavier F, Salomon (in beige) durante la misurazione degli oggetti, durante il suo soggiorno a Gerusalemme

Come ha saputo dei francescani e del Terra Sancta Museum? 

Nel 2018 ho visitato Gerusalemme per la prima volta come turista. Nel 2022, un mercante d’arte parigino mi ha invitato a una conferenza tenuta da fra Stéphane Milovitch al Cercle Interallié di Parigi. Incuriosito da questo progetto museale, ci sono andato. Dopo la conferenza, gli ho chiesto se avesse mai pensato di esportare questi tesori negli Stati Uniti d’America (USA).  Fra Stéphane si è subito mostrato ricettivo e mi ha proposto di andare a Gerusalemme per esaminare insieme gli oggetti. Il progetto era nato. Da allora ci sono tornato diverse volte. 

Perché era importante venire a Gerusalemme? 

Gerusalemme rappresenta un centro fondamentale per il cristianesimo e l’Occidente, un luogo in cui la storia religiosa prende vita. Al di là delle considerazioni logistiche legate alle dimensioni di alcuni oggetti, ci tenevo davvero a cogliere questa occasione per osservare questi oggetti nel loro contesto vivo, in particolare durante la Settimana Santa al Santo Sepolcro. Ciò che mi sembra essenziale in questa collezione è il modo in cui queste opere d’arte, pur essendo creazioni importanti, sono profondamente integrate nella vita religiosa. È in questo senso che le definisco “oggetti viventi”. La loro sopravvivenza nel corso dei secoli è il risultato diretto del loro uso continuo. 

Xavier F. Salomon e Frère Stéphane durante la misurazione degli oggetti
Misurazione degli oggetti 

Esporre questi oggetti a New York significa offrire al pubblico l’opportunità di comprendere questa dualità: sono capolavori che hanno anche un profondo significato spirituale e religioso. È un aspetto che merita di essere spiegato, in particolare in un contesto come quello di New York, dove il pubblico è molto diversificato, sia dal punto di vista religioso che culturale. 

Come avete preparato la mostra “To the Holy Sepulcher: treasures from the Terra Sancta Museum” ? 

Il fatto che tutti gli oggetti provengano dallo stesso luogo ha facilitato le cose. Di solito, per una mostra, è necessario prendere in prestito oggetti da diversi musei, il che implica gestire i rapporti con numerose istituzioni. Ma in questo caso tutto proviene dal Terra Sancta Museum, il che semplifica la logistica. Naturalmente ci sono state delle difficoltà legate alla situazione geopolitica, alla pandemia, alla guerra, ma nel complesso la comunicazione è stata fluida ed è stato un vero piacere lavorare a questo progetto con i francescani. 

Jacques Charles-Gaffiot durante l’inaugurazione della mostra a Compostela 

Ho anche avuto la fortuna di collaborare con due esperti francesi che sono co-curatori della mostra. Jacques Charles-Gaffiot, storico dell’arte specializzato in iconografia, e Benoît Constensoux, storico dell’arte alla Galleria Kugel di Parigi. Questi esperti, che conoscono perfettamente le opere, sono membri del comitato scientifico del museo e hanno già ideato mostre in Europa sulla stessa collezione. Con il loro aiuto, abbiamo potuto selezionare gli oggetti più rappresentativi della collezione del Terra Sancta Museum e metterli in relazione con altre opere d’arte europee della Frick Collection. 

Benoit Constensoux (a destra ) mentre esamina un oggetto a Gerusalemme
Benoit Constensoux e altri esperti in visita al cantiere

In che modo questa mostra rappresenta un evento importante nel panorama culturale newyorkese?  

La mostra “To the Holy Sepulcher: treasures from the Terra Sancta Museum” è il primo progetto di grande portata nei nostri nuovi spazi, dopo la riapertura del museo dopo cinque anni di ristrutturazione e riorganizzazione. Si tratta di un evento importante, non solo per la Frick Collection, ma anche per la scena culturale newyorkese. Ci auguriamo che attiri un vasto pubblico e che sia un’occasione unica per molti di scoprire questi oggetti rari e di approfondire la conoscenza di questa affascinante storia religiosa e artistica. 

Presenteremo oggetti unici che non hanno mai lasciato Gerusalemme per gli Stati Uniti. Sarà una grande sorpresa per il pubblico, anche per gli storici dell’arte, poiché solo pochi ricercatori ed esperti ne conoscono l’esistenza. Il pubblico americano sarà affascinato dalla scoperta di questa collezione. 

Ci congratuliamo vivamente con Xavier Salomon per la sua nomina a direttore della Fondazione Calouste Gulbenkian e siamo lieti di continuare le nostre avventure comuni, con l’ambizione di rafforzare la collaborazione tra le nostre due istituzioni

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