Denise Marie Scalzo: “Promuovere una cultura di incontro pacifico tra Palestinesi e Israeliani”
Le esposizioni internazionali offrono sempre l’occasione di incontrare persone ispiratrici. In questa intervista, Denise Marie Scalzo, membro fondatore della Franciscan Foundation for the Holy Land (con sede a San Diego, California), ripercorre la sua lunga relazione con la Terra Santa. Terziaria francescana, consigliera per la Terra Santa e membro della Luogotenenza Occidentale dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Denise Marie Scalzo ci offre una prospettiva americana sul progetto museale e sull’attuale esposizione alla Frick Collection.
Come è iniziata la sua storia d’amore con la Terra Santa?
Tutto è iniziato nel 1992, poco dopo la Guerra del Golfo. Guidata dal mio direttore spirituale, un frate francescano, scoprii la Terra Santa per la prima volta. Quel primo viaggio fu decisivo: volevo comprendere la storia della mia fede cattolica.
Lei è una delle fondatrici della Franciscan Foundation for the Holy Land negli Stati Uniti. Quali sono i suoi ambiti di intervento?
Creata per rispondere alle sfide crescenti che i cristiani di Terra Santa devono affrontare, la Franciscan Foundation for the Holy Land ha come missione principale quella di sostenere e preservare questa comunità offrendo risorse concrete per aiutarla a rimanere nella propria terra d’origine. Attraverso un approccio umanitario, la fondazione lavora affinché le famiglie possano non solo sopravvivere, ma anche prosperare.
I programmi sostenuti includono borse di studio universitarie, aiuto all’istruzione primaria e secondaria, formazione professionale e tecnica, il programma musicale Magnificat, oltre a progetti abitativi.
Come ha scoperto il progetto del Terra Sancta Museum?
Lavorando al progetto di restauro del Santo Sepolcro, ho incontrato fra Stéphane Milovitch. Mi ha mostrato alcuni oggetti preziosi provenienti dal Tesoro del Santo Sepolcro. Sono stata immediatamente colpita dalla qualità eccezionale di questi pezzi e dall’importanza del progetto. Quando ho saputo che una mostra sarebbe stata organizzata negli Stati Uniti, in collaborazione con il conservatore capo della Frick Collection, Xavier Salomon, ho voluto sostenere questa iniziativa.
In quanto americana impegnata al servizio dei cristiani di Terra Santa, cosa pensa di questo progetto culturale a Gerusalemme?
L’installazione del museo nel cuore della Città Vecchia, nel convento di San Salvatore, è altamente simbolica. Essa incarna la volontà di promuovere una cultura di incontro pacifico tra Palestinesi e Israeliani. Questo progetto culturale testimonia anche il desiderio di approfondire la comprensione della storia cristiana della regione, valorizzando al tempo stesso la presenza cristiana occidentale in Terra Santa.
Questo museo sarà uno spazio di apprendimento aperto a tutti, in particolare alle giovani generazioni, agli scolari e agli studenti, grazie ad attività educative, ludiche e di sensibilizzazione.
La mostra presentata alla Frick Collection, e presto al Kimbell Art Museum (Ft. Worth, TX), svolge un ruolo importante nella valorizzazione delle collezioni del Terra Sancta Museum. Ma come può rafforzare o risvegliare un legame con i Luoghi Santi?
La mostra alla Frick Collection di New York, e presto a Fort Worth, ha suscitato grande interesse. È uno strumento pedagogico straordinario per comprendere meglio il nostro patrimonio cristiano. I visitatori rimangono spesso affascinati dalla bellezza degli oggetti e dalle storie che raccontano. Le conferenze tenute da fra Stéphane e Xavier Salomon arricchiscono ulteriormente l’esperienza. L’entusiasmo è tale che molti visitatori raccomandano la mostra ad altri.
Grazie al passaparola e alla copertura mediatica, la mostra sta guadagnando visibilità oltre i confini americani. Attira l’attenzione di molti ambienti: amici, pellegrini, mecenati. Questo progetto offre un’opportunità unica per ravvivare l’attaccamento ai Luoghi Santi, rafforzare i legami spirituali e culturali tra i popoli e sensibilizzare il pubblico alla necessità di preservare questo patrimonio comune.



