26 Maggio 2017

“I volti di Palmira” del Terra Sancta Museum in viaggio verso Aquileia: una mostra sul dialogo tra culture

Tra i reperti archeologici di grande valore artistico che i francescani custodiscono tra le loro collezioni, frutto di scavi e acquisizioni, il Terra Sancta Museum conserva alcuni preziosi busti, mosaici e amuleti provenienti dall’area dell’ Syria, in particolare dalle città di Palmira e Zeugma, databili tra il I – III sec. d. C.

In occasione della mostra: “Volti di Palmira ad Aquileia” che si terrà dal 1 luglio al 1 ottobre 2017 presso il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, organizzata dal Polo museale del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Aquileia, il Terra Sancta Museum ha concesso in prestito alcuni dei suoi reperti, in questi giorni già in viaggio verso la città Alto adriatica. Ad essi si aggiungeranno altri pezzi provenienti dai Musei Vaticani e da altri musei italiani.

La mostra rientrerà nel ciclo di esposizioni “Archeologia ferita”, che già dal 2015 ha visto una serie di eventi espositivi di grande successo, frutto della collaborazione con il Museo del Bardo di Tunisi e il National Museum of Iran,  che mirano a celebrare la città di Palmira come simbolo di resistenza dagli attacchi al patrimonio culturale mondiale.

Il percorso espositivo, infatti, sottolineerà il dialogo tra diverse culture e tra le molteplici espressioni artistiche-culturali del mondo romano, affiancando i rilievi funerari di Palmira a quelli di Aquileia, simili per funzione, utilizzo e modalità espressive. Questi ritratti, come scrivono i curatori della mostra, condividono con quelli romani forme e modalità di autorappresentazione nella morte, mostrandosi come una fonte preziosa per la ricostruzione del tessuto sociale delle due metropoli. Entrambe le città, poste l’una come centro carovaniero ai confini tra l’Occidente greco-romano e l’Oriente persiano, l’altra nel punto di incontro tra le principali rotte mediterranee ed europee, furono per molti secoli centri multiculturali e multilingue, dove si elaborò un linguaggio figurativo frutto dell’ecclettico apporto di tradizioni differenti.

Il Terra Sancta Museum, in qualità di co-promotore di questa iniziativa, seguendo lo spirito francescano che gli appartiene, è onorato e felice di partecipare a questo dialogo di pace attraverso la più alta forma di scambio tra i popoli: l’Arte.

Corrado Scardigno

Condividi
email whatsapp telegram facebook twitter versione stampabile