7 Giugno 2022

Ottava sessione del Comitato Scientifico del Terra Sancta Museum: una nuovo passo per il museo della Custodia di Terra Santa!

di OLIVIER RENARD

Il 26, 27 e 28 marzo 2022 si è tenuta a Gerusalemme l’ottava riunione del comitato scientifico del Terra Sancta Museum! Dopo due anni dalla chiusura delle frontiere a seguito della crisi sanitaria, i membri di questo prestigioso comitato internazionale son potuti ritornare a Gerusalemme e ritrovarsi al convento di San Salvatore, sede della Custodia di Terra Santa. In programma tre giorni di lavori intensi che hanno visto succedersi sessioni di lavoro di gruppo, scoperte condivise da Dar Al Sabagh Diaspora Studies and Research Centre di Betlemme e riunioni di presentazione sull’avanzamento dei lavori del museo e dei nuovi progetti in corso.


Avanzamento dei lavori!

Il 2022 annuncia un nuovo schema organizzativo per il museo che vede il suo programma di lavoro evolversi in tre fasi ripartite in tre anni. Dal 2019 fino ad oggi l’ufficio tecnico della Custodia si è concentrato su un lavoro di documentazione edilizia (rilievi architetturali e modelizzazione 3D, studi storici e diagnostica sanitaria) e sui lavori di demolizione (rimozione delle pareti divisorie, degli intonaci e del pavimento) così da ripulire le murature esistenti e liberare gli spazi previsti per il nuovo museo. Dunque una prima fase di lavori sul grezzo inizierà prossimamente e verterà principalmente su lavori legati al consolidamento della struttura e alla gestione della parte idrica (infiltrazioni, perdite e scarichi). Si tratta di lavori puramente tecnici che necessitano di operare metodologie poco utilizzate in Palestina, come infiltrazioni di calce idraulica nella muratura. L’installazione di coperture in vetro su due cortili, la restaurazione di una parte del tetto del convento, cortili interni e cisterne prevengono i rischi di infiltrazione e di perdite. Durante la seconda fase, i lavori si concentreranno all’interno del museo. È durante questa fase che verrà realizzata la pavimentazione, sarà applicata la finitura sui muri e sulle volte e saranno installati i vari impianti (elettricità, tubature, ventilazione e impianti di sicurezza e salvavita).

In quanto alla terza fase, prevista a partire da Luglio 2023, sarà quella della gestione della decorazione delle sale del museo: installazione delle vetrine e sistemazione delle opere. A questa si aggiunge una riflessione sulla gestione dei rischi ai quali il museo dovrà far fronte: intrusioni, incendi, inondazioni e sisma!

Cataloghi per documentare le collezioni

Con il lancio di un nuovo catalogo di arte orafa del periodo tra il XIX al XX secolo, il numero di cataloghi in produzione della sezione storica è giunto a quattro!

Anne Dion è incaricata della direzione di quest’ultima sezione ed è arrivata a Gerusalemme per svolgere questo lavoro, in compagnia di Benoit Constensoux, una settimana prima del comitato per conoscere meglio le opere che sono state scelte in precedenza. La prossima tappa consiste, ormai, nel selezionare gli specialisti che redigeranno le varie notizie del viaggio. Il catalogo dedicato all’arte orafa del Medio Evo, affidato a Florent Meunier, comprenderà, invece, dei nuovi oggetti scoperti di recente. Tra esse anche la spada che si dice sia appartenuta a Goffredo di Buglione che è stata esposta al Santo Sepolcro e alla quale Benoît Constensoux ha recentemente dedicato un articolo publicato dal Terra Sancta Magazine. Estelle Ingrand-Varenne, ingegnera presso il centro di ricerca del CNRS e specialista in epigrafia medievale e David Catalunya, musicologo e specialista della cultura musicale medievale, dovranno ugualmente contribuire all’arricchimento di questo catalogo. La terza opera è quella dedicata all’arte orafa di epoca moderna (XVII e XVIII secolo), Michèle Bimbenet-Privat, che ne cura la direzione, ha confermato di essere in attesa delle ultime notizie sulle opere. Questo catalogo, che sarà organizzato in tre parti (i doni delle corti principesche d’Europa, i doni dei pellegrini e gli oggetti di tradizione ottomana), sarà tradotto in quattro lingue (francese, inglese, italiano e spagnolo). La considerazione finale spetterà alla scelta dell’editore. I due cataloghi consacrati alle epoche medievale e moderna saranno disponibili per la fine del 2024. Infine verrà rilasciata una nuova edizione di un catalogo consacrato all’arte della madreperla. Sarà co-diretto da Francesca Biaso, dottoressa in storia dell’arte presso l’Università di Verona e da George Al’Ama, collezionista palestinese e direttore del Centro Michele Piccirillo. 

Un museo sempre più internazionale

Mentre i lavori del nostro museo proseguono, grandi istituzioni museali internazionali continuano a manifestare l’interesse per le nostre collezioni. Prova supplementare della ricchezza del patrimonio dei francescani di Terra Santa sono le esposizioni temporanee che ne derivano e che permettono di rendere visibile questo tesoro, mentre si attende l’apertura di tutti i poli del museo. Attualmente sono in programma non meno di sei mostre. Localmente il museo della Torre di Davide desidera beneficiare del prestito di tre bombe incendiarie e di un arnese del XIII secolo per la loro esposizione permanente. La National Library of Israel ha ugualmente fatto domanda per delle opere appartenenti alla biblioteca della Custodia per un’esposizione che sarà a fine anno. Internazionalmente il Castello del Clos Lucé e l’hotel de Lagoy in Francia prevedono delle esposizioni previste rispettivamente per fine 2022 e inizio 2023. Ma l’evento di maggior importanza annunciato è l’esposizione «Theatrum mundi» organizzato dalla fondazione Calouste-Gulbenkian ad inizio 2023 e che esporrà un centinaio di opere del Terra Sancta Museum. Infine la Custodia di Terra Santa si espone ugualmente grazie ad una esposizione itinerante sulla storia e la missione dei francescani in Terra Santa comprendendo anche i santuari che sono sotto la loro custodia. Creata da tre frati, Nour Tamas, George Jallouf e Johny Jallouf, questa iniziativa unica è stata presentata alla fine dello scorso anno in molte parrocchie dell’Iraq, Siria e del Libano e ad oggi circola tra Betlemme, Nazaret, Ramleh e Tel Aviv prima di terminare la sua corsa a Gerusalemme il prossimo autunno. 

Una nuova sala per le icone

Un altro annuncio importante di questo comitato scientifico è la creazione di una nuova sala, nel percorso della sezione storica, che sarà consacrata alle icone. Sotto la direzione di Raphaëlle Ziadé, questa sala esporrà le icone appartenenti alle varie tradizioni religiosi presenti in Terra Santa (copti, greci, russi e arabi), il Terra Sancta Museum cerca un riflesso della diversità e ricchezza della presenza cristiana locale. Le opere che saranno presentate in questa sala sono ancora in fase di selezione e di studio ma proverranno tutte da due collezioni: quella della Custodia di Terra Santa e di George Al’Ama. È dunque in quest’ottica che il comitato scientifico è stato invitato al centro Dar Al Sabagh di Betlemme da George Al’Ama che ne è anche il direttore. Questo incontro ha come obiettivo quello di presentare questo speciale centro di ricerca dedicato alla diaspora palestinese; una selezione di icone della collezione di George Al’Ama saranno presentate al Terra Sancta Museum. Il progetto del Terra Sancta Museum festeggia quest’anno il suo decimo anniversario e malgrado un contesto difficile mostra sempre lo stesso vigore! A testimonianza di ciò vi è l’arrivo di mecenati istituzionali che danno l’impulso ad una nuova fase più professionale per il museo. Il 2022 marca, difatti, una riorganizzazione delle équipes in due gruppi di lavoro e una divisione dei compiti che implica ulteriormente i membri del nostro comitato tecnico scientifico. “Passiamo, in verità, dalla fase della pre-progettazione alla fase di realizzazione del museo” dichiara Béatrix Saule ai membri del comitato in riunione. Seguendo l’elaborazione di un nuovo calendario dei lavori una nuova data di apertura del museo è stata annunciata. Appuntamento ad aprile 2025 per l’inaugurazione!

(Traduzione dal francese a cura di Noemi Lomonte)

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