17 Settembre 2021

« Sua Maestà il Re del Portogallo per il Santissimo Sepolcro di Nostro Signore » (dai Registri delle Condotte)

di LOUIS-ADERALD MOINARD

I principi portoghesi, come dimostrato dai numerosi doni ai francescani della Custodia, non facevano eccezione alla regola, seguita da tutti i sovrani cattolici, di dover mantenere una relazione particolare con la terra di Cristo. Il Portogallo infatti, la cui storia è strettamente legata alla Terra Santa fin dai tempi delle prime crociate, ha offerto nel tempo molti doni prestigiosi ai custodi dei Luoghi Santi, che li hanno attentamente conservati nonostante il passare dei secoli.


 

Le donazioni più impressionanti dal Portogallo avvennero per lo più nei secoli XVII e XVIII. Queste opere attestano un interesse particolare per gli oggetti liturgici, da utilizzarsi in contesti molto specifici, come i paramenti di lusso, e i doni che dimostrano le specificità artistiche e culturali del regno.

Tra questi, due esempi monumentali sono quasi un unicum tra le offerte di oggetti liturgici da parte dei principi cattolici: un grande bacile d’argento con lo stemma di Sua Maestà il Re del Portogallo, e due imponenti candelabri di legno con quindici rami.
Cos’hanno in comune questi due oggetti? Il loro uso liturgico molto particolare. Il bacile del principe Pietro del Portogallo, donato nel 1675, è usato solo una volta all’anno il Giovedì Santo per la lavanda dei piedi. I candelabri – la cui monumentalità e decorazione rococò sono particolarmente eccezionali – venivano utilizzati solo durante gli ultimi tre giorni della Settimana Santa, durante gli ormai obsoleti Uffici delle Tenebre. In entrambi i casi, erano oggetti impiegati nelle cerimonie liturgiche straordinarie del rito cattolico latino, care al regno del Portogallo.

 

 

 

 

Il Portogallo, inoltre, donò diversi set di paramenti liturgici. Il primo, risalente all’inizio del XVIII secolo, è un paramento di velluto cesellato cremisi, decorato con palme e altri motivi vegetali, la cui ricchezza mostra la prosperità economica del paese donatore e del suo re, Giovanni V.

 

 

Lo stemma portoghese è visibile sul retro del piviale e ricorda l’origine di questi preziosi indumenti. Possiamo anche menzionare un set completo di paramenti neri, usati per i funerali, il cui lusso è ancora ben ammirabile ma mai esagerato, adeguato a questo tipo di cerimonia. Infine, il ricco paramento bianco donato da Ferdinando VI di Spagna è un bell’esempio dell’influenza della nazione portoghese. Lo stemma del paese di Lisbona compare infatti accanto a quello di Spagna, a causa del matrimonio del re con Barbara del Portogallo.

 

    

 

 

 

 

Lo splendore di questi oggetti sontuosi li eleva a volte a livello di un vero tesoro. È il caso, per esempio, del Vangelo in argento massiccio e velluto che D. Duarte Nuno, duca di Braganza, pretendente al defunto trono portoghese, regalò alla Custodia nel 1934. Quest’opera virtuosa, che presenta lo stemma reale portoghese in uno stile rococò esasperato, dimostra ancora una volta l’attaccamento dei sovrani portoghesi alla liturgia, nonostante il passare dei secoli.

 

 

 

 

Un altare portatile e un porta libri in legno, notevoli oggetti di intarsio, furono offerti dal Portogallo nel XVIII secolo. Questi due oggetti combinano un lato pratico, poiché servono per viaggiare e permettono di celebrare una messa ovunque, con un lato estetico, che si manifesta nella cura e nella tecnica di questi due oggetti.

 

              

 

 

 

 

 

Il fasto portoghese si riflette infine nelle due mitre episcopali con sfondo e ricamo in panno argentato offerte da Maria I del Portogallo, detta “la Pia”, per le solenni celebrazioni del 1792. La ricchezza di questi copricapi, utilizzati solo per alcune cerimonie solenni, li rende estremamente rari. Sullo sfondo d’argento, le pietre preziose intarsiate nel tessuto donano un effetto di lusso reale per i servizi liturgici.

 

 

 

 

Oltre alla loro origine, questi oggetti hanno in comune il fatto di essere ancora utilizzati dai francescani della Custodia di Terra Santa. I frati sono infatti custodi di tradizioni secolari e rispettano così la volontà dei principi portoghesi di far risplendere il loro paese attraverso le sontuose cerimonie latine in Oriente.

 

(traduzione dal francese a cura di Eleonora Musicco)

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