21 Maggio 2025

Celebrazione della fine dei lavori strutturali del Terra Sancta Museum Art & History

di EMILIE REY

Lunedì 12 maggio 2025, un’ampia delegazione di consoli, capi missione e attori della cooperazione con la Palestina è giunta per riaffermare il carattere universale di Gerusalemme e scoprire, in anteprima, le future sale espositive del museo.

Al Terra Sancta Museum Art & History, i lavori strutturali, finanziati dall’Agenzia Francese per lo Sviluppo (tramite l’associazione palestinese NDC) congiuntamente alla fondazione per la salvaguardia del patrimonio ALIPH, sono stati completati nonostante le numerose sfide. I 1000m² di esposizione sono stati così inaugurati alla presenza del Console Generale di Francia, Sig. Nicolas Kassianides, della direttrice paese dell’AFD, Sig.ra Véronique Sauvat, del Sig. Ghassan Kasabreh, direttore dell’associazione NDC e del Sig. Valéry Freland, direttore esecutivo di ALIPH (International alliance for the protection of heritage) che si recava per la prima volta a Gerusalemme. Il Custode di Terra Santa ha simbolicamente consegnato loro in questa occasione una medaglia per il loro impegno finanziario.

Il Console di Francia ha iscritto la sua partecipazione in una tradizione di protezione storica delle comunità cristiane in Terra Santa, “una sfida ormai esistenziale”. “Le fondamenta del museo sono ora poste. È destinato a diventare un luogo di incontro, di scoperta e di apprendimento per persone di origini e religioni diverse. Servirà la coesione sociale tra le comunità. Contribuirà anche alla conservazione del patrimonio palestinese valorizzando il know-how locale […] È giunto il momento che altri si impegnino, come ha fatto la Francia” ha invitato il signor Nicolas Kassianides davanti a una platea di invitati.

Per l’occasione la signora Béatrix Saule, Presidente del comitato scientifico e Direttrice onoraria del Castello di Versailles, si è recata sul posto per riaffermare che “il senso del Terra Sancta Museum è di evidenziare che Gerusalemme è una città universale e che la presenza cristiana ne è una componente irriducibile, ieri come oggi”. Questa presenza cristiana sarà manifestata attraverso collezioni occidentali e orientali.

La signora Raphaëlle Ziadé, Curatrice delle collezioni bizantine del Petit Palais (Parigi), è appunto la curatrice della sezione orientale del museo. Nel suo discorso ha sottolineato come: “La sala delle icone e delle arti cristiane di Palestina offre un’apertura sulla spiritualità orientale, componente integrante della regione fin dalle origini del cristianesimo. Per la loro qualità, ma anche per la loro rarità e il loro carattere inedito, le opere presentate costituiscono una collezione d’arte cristiana orientale di prim’ordine e unica a Gerusalemme, che ad oggi non possiede nessun complesso museale di questo tipo aperto al pubblico”. Il Terra Sancta Museum sarà infatti il primo museo a presentare una sezione dedicata alla Scuola di icone di Gerusalemme, “un’importante scuola di pittura di icone che prende il via nel XIX secolo, sulla scia del rinnovamento dell’arte dell’icona in Medio Oriente in epoca ottomana in Siria, Libano ed Egitto“, ha spiegato ancora la signora Ziadé.

George Al’ama, esperto d’arte palestinese e membro del Comitato scientifico, ha poi preso la parola, non senza emozione, in una situazione geopolitica “che vede l’identità palestinese minacciata di eradicazione”. Nell’ambito di un deposito permanente, una parte della sua collezione personale sarà inoltre esposta al museo “perché è il luogo più sicuro e perché sono già stati fatti sforzi per valorizzare le opere e il loro peso storico“. La serie di discorsi si è conclusa con una prospettiva delle prossime tappe in vista dell’apertura prevista, nel 2028, da parte dello studio di architettura Perrot & Richard, incaricato della direzione dei lavori del progetto.

L’evento è poi proseguito nel cantiere del museo con una rapida visita guidata in diverse lingue che ha permesso di visualizzare, grazie a viste 3D degli scenografi Thomas e Frédéric Beauclair, l’aspetto finale del percorso espositivo per il piacere di tutti! Per prolungare lo scambio, un cocktail è stato servito, nel cuore del cantiere, ai circa settanta invitati che hanno risposto all’appello. Grandi nazioni europee come Ungheria, Belgio, Spagna e Italia, così come numerosi mecenati privati, sono anch’essi impegnati a fianco del Terra Sancta Museum Art & History. Che siano tutti ringraziati. Grazie a loro, il museo continua il suo percorso, determinato a rispondere alle sfide sempre più pressanti del dialogo nella città tre volte santa.

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