29 Maggio 2019

Storia del primo inventario di oggetti d’arte dei conventi francescani a Cipro

di ELEONORA MUSICCO

Eleonora Musicco, volontaria di ATS pro Terra Sancta per il Dipartimento dei Beni Culturali della Custodia di Terra Santa e storica dell’arte, ci racconta la storia del primo inventario di opere d’arte del convento francescano a Cipro.

Lo scopo del nostro viaggio a Cipro è stato quello di catalogare e inventariare gli oggetti liturgici e le opere d’arte che la Custodia di Terra Santa custodisce all’interno dei tre conventi presenti sul territorio dell’isola nelle città di Nicosia, Larnaka e Limassol. Cipro, meta della prima evangelizzazione di San Paolo e San Barnaba, nonchè luogo della seconda sepoltura di San Lazzaro, è stato il baluardo della presenza francescana in oriente e sede del Ministro Provinciale, dal momento che quando i frati furono cacciati dalla Terra Santa nel 1291 si rifugiarono nell’isola.
Purtroppo non molto è rimasto di quel florido periodo per i francescani. Infatti, l’isola ha subito in seguito l’invasione dei turchi ottomani che hanno depredato e trasformato in moschee moltissime delle chiese latine che erano costruite.

Gli oggetti e le opere d’arte di Nicosia, Larnaka e Limassol ci parlano di una storia più recente e del legame tra i minori francescani e la corona spagnola, oltre che della quotidianità dei frati (singolare, in questo senso, il ritrovamento di una forbice spegni candela, usata fino all’invenzione dell’elettricità per spegnere le candele senza bruciarsi o lasciare macchie di cera). Calici e patene furono in particolare donati da Isabella II  (1830-1904), prima e unica regina di Spagna. I dipinti poi, la maggior parte dei quali sono conservati nella chiesa di Larnaka, raccontano della devozione di principi e notabili di tutto il mondo che vollero donare le tele ai francescani.

Il lavoro portato avanti a Cipro ha consentito una prima ricognizione degli oggetti posseduti dalla custodia e fatto riemergere la storia di venerazione e cura verso i luoghi santi che da sempre connotano l’attività dei francescani. Ancora molto rimane da fare, dal momento che né i paramenti né i libri antichi sono stati oggetto di studio, ma la campagna di catalogazione iniziata dall’Ufficio dei Beni Culturali di Gerusalemme e che verrà portata avanti, è dimostrazione dell’interesse dei frati minori di conoscere e valorizzare la loro storia, fatta di un patrimonio artistico diffuso anche nell’isola che fu la porta per l’evangelizzazione dell’occidente.

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